La consultazione con i genitori
I genitori si sentono frequentemente in colpa quando i figli sperimentano qualche tipo di difficoltà e spesso si dimenticano di essere invece la principale risorsa per i loro figli per almeno i primi due-tre decenni della loro vita.
In questa prospettiva, che vede i genitori come la più importante fonte di aiuto per i loro figli, la consultazione con i genitori è la prima fase (e a volte l’unica) del lavoro dello psicoterapeuta con bambini e adolescenti, durante la quale essi possono trovare uno spazio in cui riflettere insieme allo psicoterapeuta sui dubbi e sulle preoccupazioni riguardo alla crescita del loro figlio, senza che questo implichi necessariamente che lo psicoterapeuta debba successivamente incontrare il figlio. La consultazione è concepita come un “lavoro di squadra” durante il quale lo psicoterapeuta si propone l’obiettivo di aiutare i genitori a partecipare a un lavoro condiviso teso a dare significato ai loro dubbi, alle loro preoccupazioni e alle difficoltà del figlio.
La consultazione prevede una frequenza variabile (da una volta alla settimana a una volta al mese) a seconda delle difficoltà che i genitori si trovano ad affrontare al momento.
Nel caso in cui il figlio intraprenda successivamente una psicoterapia individuale, lo psicoterapeuta mantiene con i genitori contatti periodici (a frequenza variabile a seconda della necessità) nel rispetto della privatezza delle comunicazioni del figlio.
In questa prospettiva, che vede i genitori come la più importante fonte di aiuto per i loro figli, la consultazione con i genitori è la prima fase (e a volte l’unica) del lavoro dello psicoterapeuta con bambini e adolescenti, durante la quale essi possono trovare uno spazio in cui riflettere insieme allo psicoterapeuta sui dubbi e sulle preoccupazioni riguardo alla crescita del loro figlio, senza che questo implichi necessariamente che lo psicoterapeuta debba successivamente incontrare il figlio. La consultazione è concepita come un “lavoro di squadra” durante il quale lo psicoterapeuta si propone l’obiettivo di aiutare i genitori a partecipare a un lavoro condiviso teso a dare significato ai loro dubbi, alle loro preoccupazioni e alle difficoltà del figlio.
La consultazione prevede una frequenza variabile (da una volta alla settimana a una volta al mese) a seconda delle difficoltà che i genitori si trovano ad affrontare al momento.
Nel caso in cui il figlio intraprenda successivamente una psicoterapia individuale, lo psicoterapeuta mantiene con i genitori contatti periodici (a frequenza variabile a seconda della necessità) nel rispetto della privatezza delle comunicazioni del figlio.