Psicoterapia e psicoanalisi del bambino
Spesso i genitori si chiedono quando è il caso di preoccuparsi di fronte alle frequenti manifestazioni di inquietudine dei figli, soprattutto quando sono piccoli.
I bambini a volte sono più lamentosi, a volte mangiano poco, a volte hanno incubi notturni, a volte sono più aggressivi, a volte non vogliono andare all’asilo o a scuola, etc. Un criterio ragionevole per riconoscere quando è il caso di rivolgersi a uno psicoterapeuta infantile è quello della durata del comportamento o del sintomo disturbante e dell’impatto del sintomo sulla vita del bambino.
È il caso di rivolgersi a uno psicoterapeuta infantile quando la manifestazione disturbante non si riveli transitoria e quando limiti considerevolmente la vita del bambino incidendo negativamente sul suo sviluppo e causandogli difficoltà in ambito relazionale e scolastico. L’opinione degli insegnanti potrà essere utile a questo riguardo e un consulto con il pediatra è sempre necessario.
Qualora i genitori pervengano alla decisione di consultare lo psicoterapeuta infantile, il percorso prevede inizialmente alcuni colloqui con i soli genitori, al termine dei quali emergeranno le indicazioni più opportune: a volte la consultazione prolungata con i genitori è sufficiente, altre volte è necessaria una valutazione del bambino. La consultazione con il bambino si svolge in una stanza appositamente attrezzata con arredamento per bambini e con giochi. Lo psicoterapeuta propone al bambino una scatola con numerosi piccoli giochi oltre a fogli, colori e materiale modellabile (Didò o Pongo a seconda dell’età del bambino) lasciando al bambino la scelta. Attraverso l’osservazione e l’interazione con il bambino durante le sedute di gioco, lo psicoterapeuta infantile condurrà la consultazione in alcune sedute (tre-quattro) e quindi riferirà ai genitori con i quali concorderà l’eventualità di una psicoterapia se necessaria.
Anche l’eventuale psicoterapia successiva alla consultazione, che potrà avere frequenza variabile da una a tre sedute settimanali, si svolgerà utilizzando la tecnica del gioco.
Durante l’eventuale psicoterapia del bambino, lo psicoterapeuta e i genitori si incontreranno con regolarità per confrontarsi sul percorso del figlio.
I bambini a volte sono più lamentosi, a volte mangiano poco, a volte hanno incubi notturni, a volte sono più aggressivi, a volte non vogliono andare all’asilo o a scuola, etc. Un criterio ragionevole per riconoscere quando è il caso di rivolgersi a uno psicoterapeuta infantile è quello della durata del comportamento o del sintomo disturbante e dell’impatto del sintomo sulla vita del bambino.
È il caso di rivolgersi a uno psicoterapeuta infantile quando la manifestazione disturbante non si riveli transitoria e quando limiti considerevolmente la vita del bambino incidendo negativamente sul suo sviluppo e causandogli difficoltà in ambito relazionale e scolastico. L’opinione degli insegnanti potrà essere utile a questo riguardo e un consulto con il pediatra è sempre necessario.
Qualora i genitori pervengano alla decisione di consultare lo psicoterapeuta infantile, il percorso prevede inizialmente alcuni colloqui con i soli genitori, al termine dei quali emergeranno le indicazioni più opportune: a volte la consultazione prolungata con i genitori è sufficiente, altre volte è necessaria una valutazione del bambino. La consultazione con il bambino si svolge in una stanza appositamente attrezzata con arredamento per bambini e con giochi. Lo psicoterapeuta propone al bambino una scatola con numerosi piccoli giochi oltre a fogli, colori e materiale modellabile (Didò o Pongo a seconda dell’età del bambino) lasciando al bambino la scelta. Attraverso l’osservazione e l’interazione con il bambino durante le sedute di gioco, lo psicoterapeuta infantile condurrà la consultazione in alcune sedute (tre-quattro) e quindi riferirà ai genitori con i quali concorderà l’eventualità di una psicoterapia se necessaria.
Anche l’eventuale psicoterapia successiva alla consultazione, che potrà avere frequenza variabile da una a tre sedute settimanali, si svolgerà utilizzando la tecnica del gioco.
Durante l’eventuale psicoterapia del bambino, lo psicoterapeuta e i genitori si incontreranno con regolarità per confrontarsi sul percorso del figlio.